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IMPRESA

La dichiarazione «errata» può evitare il penale

Occorre considerare l’imponibile effettivo nel calcolo del superamento delle soglie di punibilità

/ Maurizio MEOLI

Mercoledì, 15 febbraio 2017

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La dichiarazione dei redditi errata, perché recante l’indicazione di ricavi maggiori di quelli comunque emergenti dalla contabilità sociale, e che porterebbero gli importi evasi a valori inferiori alle soglie di punibilità, non ha valore confessorio e non può essere assunta a base di una condanna per dichiarazione infedele di cui all’art. 4 del DLgs. 74/2000. A precisarlo è la Cassazione, nella sentenza n. 6869, depositata ieri.

L’art. 4 comma 1 del DLgs. 74/2000, nella versione “rivista” dal DLgs. 158/2015, stabilisce che “fuori dei casi previsti dagli articoli 2 e 3, è punito con la reclusione da uno a tre anni chiunque, al fine di evadere le imposte sui redditi o sul valore aggiunto, indica in una delle dichiarazioni annuali relative a dette imposte elementi ...

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