Le domande tardive di insinuazione impediscono la chiusura del fallimento
La norma non pone espressamente un termine di preclusione per eventuali domande tardive
La Corte di Cassazione, nella sentenza n. 4021, depositata ieri, si è pronunciata con alcuni chiarimenti in merito alla normativa sui casi di chiusura del procedimento di fallimento, specificando che le domande tardive di insinuazione al passivo, se presentate prima del decreto di chiusura del fallimento, possono comportare la prosecuzione della procedura.
Nel caso di specie, dichiarato il fallimento di una srl in liquidazione, sul ricorso di una società creditrice, il Tribunale concedeva il termine di 30 giorni prima dell’adunanza per l’esame dello stato passivo ai fini della presentazione da parte dei creditori e dei terzi delle domande di insinuazione al passivo.
La società debitrice depositava successivamente istanza per la chiusura del fallimento, in quanto i quattro creditori,
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