Contratti con premi incrementali e misurabili per la detassazione
Riepilogando la disciplina agevolativa, il Consorzio Studi Intesa San Paolo ha chiarito che sono idonei anche i «contratti di secondo livello di gruppo»
Agevolazioni fiscali per le retribuzioni premiali e rilancio del “welfare aziendale”: temi di rilevanza centrale nella L. 232/2016 (legge di bilancio 2017), come già nella L. 208/2015 (legge di stabilità 2016). Quest’ultima, ai commi 182 ss. dell’art. 1 – attuati dal DM 25 marzo 2016 – ha definito un regime di tassazione agevolato per le somme corrisposte ai dipendenti privati a titolo di premio di risultato o partecipazione agli utili dell’impresa, elevato, per la prima volta, al rango di misura strutturale. La L. 232/2016 (art. 1, commi 160 ss.) ha confermato tale regime, ampliandone, però, la portata.
È questa la premessa da cui parte la circolare informativa n. 1 del 13 marzo 2017 del Consorzio Studi e Ricerche fiscali del gruppo Intesa San Paolo, nel riepilogare,
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