Contributi da riscatto della laurea validi in tutte le gestioni previdenziali
Le casse dei professionisti hanno regole particolari per determinare l’onere di riscatto
Il riscatto degli anni di laurea, così come disciplinato dall’art. 2 del DLgs. 184/97, consente al lavoratore di valorizzare, ai fini del diritto e della misura della pensione, gli anni del corso di studi universitario. In questo modo, tutta la durata del corso (esclusi gli eventuali anni fuori corso) è coperta da contributi previdenziali, come se il periodo fosse stato integralmente lavorato. In altri termini, il lavoratore, riscattando gli anni di laurea, può dunque contare su contributi in più per arrivare prima alla pensione.
Tuttavia, il riscatto ha dei costi non indifferenti, interamente a carico del lavoratore, che, normalmente, salgono con l’anzianità dell’interessato e col progredire della carriera.
Il calcolo degli oneri legati al riscatto non è, poi, uguale per tutte
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