Firmato il primo protocollo d’intesa tra CNDCEC e Confindustria
Venerdì, 17 novembre 2017
Ricerche, seminari, pubblicazioni; in altre parole, una collaborazione a tutto tondo per quanto concerne iniziative di approfondimento nelle materie economiche, giuridiche, fiscali, aziendali, finanziarie e del lavoro. È questo il fine del primo protocollo d’intesa firmato dalla Direttrice generale di Confindustria Marcella Panucci e dal Presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti Massimo Miani.
Grazie a questo accordo sarà possibile avviare dei tavoli di confronto su singole iniziative di interesse comune, esporre i rispettivi punti di vista sulle tematiche in esame e, per l’appunto, curare ricerche, scambi culturali, seminari, forum, convegni e pubblicazioni. Per le iniziative di formazione scientifica – che saranno realizzate anche attraverso la Fondazione nazionale dei commercialisti – il CNDCEC riconoscerà agli iscritti i crediti necessari ai fini dell’adempimento degli obblighi di formazione professionale continua.
Il protocollo viene definito dal Presidente del CNDCEC Massimo Miani “un punto di partenza importante per dare inizio ad una fattiva collaborazione con la Confederazione dell’industria italiana”. Miani evidenzia ancora che “i commercialisti italiani sono quotidianamente al fianco delle imprese del nostro Paese, ne conoscono problematiche e potenzialità. Per questi motivi, la collaborazione che prende il via tra le nostre due realtà è quanto mai opportuna. Sono sicuro che, anche grazie al contributo della nostra Fondazione nazionale, riusciremo a realizzare lavori congiunti di grande interesse e utilità”.
A sua volta, Marcella Panucci ha spiegato che “l’intesa formalizza e dà seguito ai proficui rapporti di collaborazione che portiamo avanti da diversi anni con il CNDCEC”. L’intento – nelle parole della Direttrice generale di Confindustria – è quello di contribuire alla “definizione di un contesto operativo favorevole all’attività di impresa attraverso il confronto proattivo sui temi che hanno un impatto rilevante sul sistema imprenditoriale”.
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