ACCEDI
Venerdì, 27 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

LETTERE

Si dovrebbe modificare l’impostazione di trasferimento della fattura allo SdI

Martedì, 5 giugno 2018

x
STAMPA

Gentile Redazione,
la fatturazione elettronica prende le mosse dall’introduzione dallo standard internazionale per lo scambio elettronico dei dati contabili Saf-t, Audit file for tax. I requisiti Saf-t sono espressi usando il protocollo XML, utilizzato per la fattura elettronica.
A seguito della sua introduzione, pensare che gli adempimenti diminuiranno è pura utopia: gli adempimenti rimarranno pressoché gli stessi.
L’art. 4 del DLgs. 127/2015, come modificato dalla legge di bilancio 2018, parla di messa a disposizione di “una bozza di dichiarazione annuale dell’IVA e di dichiarazione dei redditi”.
Si comprende che la liquidazione dell’IVA dovrà continuare a essere ancora effettuata dal contribuente, pur utilizzando le “bozze” messe a sua disposizione. Infatti, invariato è l’obbligo delle “LIPE” perché i nostri studi professionali continueranno a determinare competenza, inerenza e corretta deducibilità/detraibilità.

Non è ancora chiaro se il sistema SdI metterà a disposizione i flussi delle fatture elettroniche oppure le fatture dovranno essere scaricate e registrate una per una.
Per gestire quest’aspetto, ci si dovrà rivolgere alle case di software, spendendo cifre rilevanti con un aggravio di costi che difficilmente riusciremo a ribaltare in fattura, mentre i nostri studi diventeranno, di fatto, le segretarie dei molti dei nostri clienti.
Eppure, nella decisione di esecuzione Ue n. 2018/593 del 16 aprile 2018, la Commissione europea, nell’autorizzare l’Italia a introdurre l’obbligatorietà della fattura elettronica, richiede, nel caso di proroga della stessa, di presentare una relazione che illustri, tra le altre cose, se tali misure aumentino gli oneri e i costi amministrativi in capo ai soggetti passivi.

Vi è poi un problema di privacy: con il sistema di fatturazione elettronica verranno trasmessi allo SdI non solamente quelli che vengono definiti la “testata” e il “piede” della fattura, contenenti imponibile e imposta, necessari ai fini del recupero dell’evasione IVA, ma anche il cosiddetto “corpo”, contenente codici articolo, articoli, sconti applicati e, soprattutto, prezzi unitari praticati.
Popoleremo un unico database in mano a Sogei che conterrà i listini applicati da ogni operatore economico italiano con prezzi per ogni articolo venduto per ciascun cliente.

Questa aberrazione, come rimarcato anche dall’Unione Artigiani di Monza e Brianza, presenta “profili di possibile violazione dei segreti industriali e commerciali nonché della vita privata dei consumatori”.
Nulla in informatica è sicuro, ma il Fisco non ha bisogno dei dati del corpo centrale della fattura, né i controlli di magazzino possono essere automatizzati; i prodotti possono arrivare in kit e venduti separatamente, possono cambiare descrizione e codifica nel momento in cui passano dall’azienda fornitrice a quella acquirente ecc., rendendone impossibile la comparazione.

La fattura elettronica, che permetterà l’immediata contabilizzazione, è indubbiamente una comoda innovazione, ma ne contestiamo l’attuale impostazione di trasferimento allo SdI.
Considerando che quasi tutti i software di contabilità sono sviluppati su database (i restanti possono lavorare in emulazione database tramite ODBC o JDBC), la soluzione alternativa, perfomante e più semplice da attuare sarebbe quella dell’upload periodico allo SDI tramite query di aggiornamento (o di accodamento). Questo upload, automatizzato e periodico, potrebbe essere implementato partendo dai registri IVA ai quali potevano essere abbinati, in una tabella standardizzata SOGEI e imposta alle software house, anche i costi non iva e le ritenute d’acconto.

Il sistema può essere realizzato utilizzando il protocollo di interscambio XML con i dati delle contabilità. La fattura elettronica sarà ricevuta e registrata attribuendole il conto contabile esatto dopo averne valutato la corretta deducibilità/detraibilità ma non trasmessa al Fisco. Si trasmetterebbero le rilevazioni contabili con imponibili e IVA e si ridurrebbe il pericolo privacy. Si potrebbero in tal modo evitare le trasmissioni delle LIPE, delle Certificazioni Uniche e si potrebbero predisporre dichiarazioni precompilate partendo da una contabilità già certa, verificata e senza errori.

In conclusione, le soluzioni tecniche per arrivare a ottenere risultati migliori ci sono, sono più semplici e vengono utilizzate quotidianamente per il passaggio dei dati da un database a un altro.
Rigettiamo le prese di posizione che parlano di “progresso”!
Il progresso va governato: la tecnologia serve a risolvere i problemi, non ad aumentarli.


Donatello Sciubba
Sindacato Italiano Commercialisti

TORNA SU