Perdite estere deducibili se la branch chiude
Se le perdite non possono essere compensate nel Paese di residenza, la Corte Ue consente l’utilizzo da parte della società estera capogruppo
Nella sentenza di ieri, 12 giugno 2018, relativa alla causa C-650/16, la Corte di Giustizia dell’Unione europea è intervenuta sulla compatibilità tra il principio di libertà di stabilimento e le normative dei Paesi membri che impediscono di includere nel consolidato fiscale le perdite delle controllate e delle branch estere.
In primo luogo, si afferma che in linea generale tale restrizione alla libertà di stabilimento risulta legittima, in quanto preordinata a un’equa ripartizione del potere impositivo tra due Stati, ma alla sola condizione che non si arrivi a situazioni per cui la perdita non può essere dedotta né nello Stato membro dove è localizzata la controllata (o la stabile organizzazione), né nello Stato membro della casa madre.
Il tema è quello che attiene i regimi fiscali ...
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