La riduzione del superminimo va scollegata dalle pratiche di welfare aziendale
Pur essendo dirette a una ridefinizione della retribuzione personalizzata del dipendente, si tratta di misure diverse
Le recenti leggi di stabilità e di bilancio (art. 1 comma 190 della L. 208/2015 e art. 1 comma 161 della L. 232/2016) hanno introdotto disposizioni di favore finalizzate a una maggior diffusione del welfare aziendale, inducendo sempre più aziende e consulenti a considerare il vantaggio economico derivante dalla non imponibilità delle relative erogazioni ai fini della determinazione del reddito di lavoro dipendente ex art. 51 comma 2 del TUIR.
Tale convenienza è stata peraltro recepita anche dalle parti sociali che recentemente (cfr. l’Accordo di rinnovo per le case di cura e i servizi assistenziali) hanno previsto l’inserimento di forme retributive sotto forma di welfare.
Tuttavia, si evidenzia come spesso la presenza di superminimi che risultano sproporzionati e non collegati a particolari ...
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