Non serve la proroga della fatturazione elettronica
Gentile Redazione,
leggo che a margine dell’audizione sulla semplificazione fiscale che si è tenuta il 13 settembre 2018 in Commissione Finanze al Senato, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili è tornato a richiedere una “introduzione graduale” della fatturazione elettronica tra privati, sottolineando che l’obbligo rischia di trovare molti contribuenti impreparati, in particolar modo quelli meno strutturati e di minori dimensioni.
Non sono un fan della fatturazione elettronica, e anch’io condivido la preoccupazione che questo adempimento sia troppo sofisticato per i contribuenti di minori dimensioni e rischi di ricadere sulle spalle di noi commercialisti.
Tuttavia, non posso fare a meno di esprimere il mio sconcerto davanti alla richiesta di una ennesima proroga, nel solco della tradizione italiana di annunciare l’arrivo di grandi rivoluzioni con promesse di magnifiche sorti e progressive, salvo rinviare e annacquare tutto alla prima lamentela di una qualunque lobby.
Molti commercialisti, tra cui il sottoscritto, con notevole sforzo stanno studiando da mesi normativa e prassi della fatturazione elettronica, partecipano a convegni e seminari, si stanno organizzando operativamente investendo in software e formazione del personale. Le stesse software house hanno investito risorse importanti in infrastrutture informatiche, formazione e divulgazione.
Perché adesso sprecare tutto il lavoro fatto? Perché bisogna andare di nuovo incontro alle esigenze degli studi marginali e poco organizzati? Perché accettare l’ennesimo compromesso al ribasso?
Rinviare di un anno o due significa ricominciare tutto il lavoro da capo.
Non serve nessuna proroga, siamo in ballo e dal 1° gennaio 2019 bisogna ballare. Impariamo a rispettare le scadenze e a essere proattivi, evitando di presentarci dinanzi alle sedi istituzionali sempre a chiedere rinvii con il cappello in mano.
Marco Pinciaroli
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Macerata e Camerino
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