Professionisti non residenti non tassati per le prestazioni svolte all’estero
Occorre però accertarsi che il lavoratore autonomo non abbia una base fissa in Italia
Si pone spesso nella pratica l’esigenza di valutare se le prestazioni di lavoro autonomo professionale rese da soggetti non residenti siano assoggettate a tassazione anche in Italia. La problematica non riguarda solo il professionista, ma anche la società che riceve la prestazione in qualità di sostituto d’imposta.
Le norme che regolano la fattispecie sono rappresentate:
- dall’art. 23 comma 1 lettera d) del TUIR, che assoggetta a tassazione in Italia in capo ai non residenti le prestazioni di lavoro autonomo esercitate nel territorio dello Stato;
- dall’art. 25 comma 2 del DPR 600/73, che assoggetta a una ritenuta a titolo d’imposta del 30% i compensi per lavoro autonomo corrisposti a non residenti, escludendo però i compensi per le prestazioni effettuate all’estero
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