Le proprietà oggettive determinano la classificazione doganale della merce
Per attribuire la corretta voce doganale a un prodotto non si deve tener conto del suo possibile utilizzo, che è un elemento meramente soggettivo
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 29538/2018, ha affermato che la classificazione doganale di una merce non deve essere attribuita considerando il possibile utilizzo che il contribuente farà del prodotto, ma sulla base di elementi certi e oggettivi.
Nel caso di specie, una società italiana aveva importato apparecchi a motore e relative parti di ricambio, utilizzando una voce doganale che beneficiava di un’agevolazione sia daziaria che IVA.
L’Agenzia delle Dogane ha rettificato a posteriori le operazioni effettuate dal contribuente, in merito alla classificazione tariffaria dei beni, sull’assunto secondo cui i prodotti in questione non erano stati appositamente concepiti per il trasporto di disabili e, pertanto, non potevano essere dichiarati con una voce doganale che
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