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Sconta l’IVA l’incremento del contributo in conto costruzione

/ REDAZIONE

Mercoledì, 13 febbraio 2019

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Con la risposta a interpello n. 46 di ieri, 12 febbraio 2019, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che è da assoggettare a IVA l’incremento del contributo in conto costruzione riconosciuto al concessionario.
Nel caso esaminato, una Regione ha affidato in concessione ai sensi del “Codice dei contratti pubblici” (DLgs. 163/2006 sostituito dal DLgs. 50/2016) la progettazione, la costruzione e l’esercizio di una superstrada a pedaggio. Nell’ambito del rapporto concessorio, è stato pattuito un incremento del contributo in conto costruzione previsto a favore del concessionario.

Con riguardo al trattamento IVA di tale maggior contributo, l’Agenzia delle Entrate ha richiamato la precedente prassi secondo cui l’erogazione di un contributo costituisce operazione rilevante ai fini IVA, se tra le parti sussiste un rapporto giuridico sinallagmatico e, dunque, il contributo rappresenta il compenso per il servizio erogato o per il bene ceduto (es. circ. Agenzia delle Entrate n. 34/2013). Non è soggetto a IVA, invece, il contributo che non comporta per il soggetto che lo riceve un’obbligazione di dare, fare, non fare o permettere (ris. Agenzia delle Entrate n. 42/2004).
Le erogazioni conseguenti alla stipula di contratti soggetti alla disciplina del “Codice dei contratti pubblici” rientrano nello schema contrattuale tipico delle prestazioni a carattere sinallagmatico (circ. Agenzia delle Entrate n. 34/2013).

Poiché l’ente concedente e il concessionario soggetto passivo IVA hanno assunto reciproci obblighi e lo schema utilizzato presenta le caratteristiche tipiche degli atti negoziali aventi ad oggetto prestazioni corrispettive, l’Agenzia delle Entrate ha precisato che il contributo aggiuntivo in conto costruzione rappresenta corrispettivo per la realizzazione dell’opera e, pertanto, deve essere assoggettato a imposta.

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