Istituito il tavolo per la definizione di strategie di contrasto al caporalato
Con il DM 4 luglio 2019 del Ministero del Lavoro di concerto con i Ministeri delle Politiche agricole, della Giustizia e dell’Interno, è stato istituito il tavolo operativo per la definizione di una nuova strategia di contrasto al caporalato e allo sfruttamento lavorativo in agricoltura.
Il decreto in questione, attuativo dell’art. 25-quater del DL 119/2018, ha la finalità di promuovere la programmazione di una proficua strategia per il contrasto di un fenomeno (frequente nel settore agricolo) che configura l’ipotesi di reato ex art. 603 bis c.p., rubricato come intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera, ma meglio conosciuto con la denominazione di “caporalato”.
Come indicato all’art. 2 del DM 4 luglio 2019, il tavolo è presieduto dal Ministro del Lavoro o da un suo delegato, ed è composto da rappresentanti del Ministero dell’Interno, del Ministero della Giustizia, del Ministero delle Politiche agricole alimentari, del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, dell’ANPAL, dell’INL, dell’INPS, del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro, del Corpo della Guardia di finanza, delle regioni e delle province autonome di Trento e di Bolzano e dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI). Inoltre, possono partecipare alle riunioni i rappresentanti dei datori di lavoro e dei lavoratori dei settori interessati nonché delle organizzazioni del Terzo settore.
Il tavolo per le strategie di contrasto al caporalato opera per 3 anni dalla sua costituzione e può essere prorogato per un ulteriore triennio.
All’art. 1 del DM 4 luglio 2019, tra i compiti principali riservati all’organismo in argomento vi è in primis quello di predisporre un piano triennale – e attuare il relativo monitoraggio – che individui le principali linee di intervento nonché l’indirizzo e la programmazione delle attività istituzionali finalizzate al contrasto del fenomeno del caporalato.
Inoltre, è prevista una funzione di coordinamento delle azioni intraprese dalle diverse istituzioni attraverso la gestione condivisa degli interventi volti alla prevenzione del fenomeno, ferme restando le competenze delle autorità di pubblica sicurezza.
Ancora, tra i diversi compiti attribuiti al tavolo, si segnala la condivisione e la diffusione di buone prassi già sperimentate al livello locale e l’elaborazione di proposte normative di contrasto e prevenzione del fenomeno del caporalato.
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