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FISCO

Accollo fiscale censurato anche dalla giurisprudenza tributaria

Non è indebitamente compensato il debito non contabilizzato dall’agente della riscossione

/ Alfio CISSELLO e Massimo NEGRO

Giovedì, 5 settembre 2019

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La giurisprudenza tributaria, dopo quella penale (si veda “Indebita compensazione se si paga con crediti inesistenti a seguito di accollo fiscale” del 4 luglio 2018), comincia ad interessarsi del problema del c.d. “accollo fiscale”.
Come era assolutamente prevedibile, i primi ricorsi dei contribuenti sono stati rigettati, stante l’evidente carattere sospetto, se non illecito, dell’operazione.

Alcuni anni or sono, vari consulenti finanziari, anche spalleggiati da professionisti del settore, proponevano alle imprese un (apparente) proficuo metodo per diminuire il proprio carico fiscale.
Il debito dell’accollato (contribuente) veniva pagato dall’accollante (terza società), ma tale pagamento non avveniva “in contanti”, bensì tramite compensazione

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