Da valutare il bilancio consolidato per i gruppi di società di ridotte dimensioni
Anche se non è obbligatoria, si ritiene opportuna la predisposizione su base volontaria in modo da rafforzare la posizione verso investitori e finanziatori
Ai sensi dell’art. 27 del DLgs. 127/91 sono obbligate alla redazione del bilancio consolidato le società controllanti che, unitamente alle società controllate, superano due dei seguenti limiti: 20.000.000 di euro di attivi degli stati patrimoniali; 40.000.000 di euro di ricavi delle vendite e delle prestazioni totali; 250 dipendenti occupati in media durante l’esercizio.
Tali limiti quantitativi rendono di fatto obbligatoria la redazione del bilancio consolidato per i soli gruppi di società medio-grandi, non per quelli di società di minori dimensioni che, comunque, rappresentano pur sempre le realtà aziendali più diffuse nel nostro Paese.
Ciò non toglie che anche per i gruppi di società di ridotte dimensioni la predisposizione del bilancio consolidato su base volontaria costituisce un’opportunità da valutare con attenzione.
Tuttavia, prima di individuare l’effettività dei benefici, occorre anzitutto comprendere quali sono le informazioni desumibili dal bilancio consolidato e chi sono i soggetti a vario titolo interessati alle stesse (c.d. “stakeholder”).
Il bilancio consolidato consente al lettore di valutare e analizzare la situazione patrimoniale ed economica consolidata, individuando la contribuzione di ogni entity al risultato di gruppo, di comprendere la capacità del gruppo di produrre disponibilità liquide, nonché di individuare la posizione finanziaria sia a livello di singole società che a livello di gruppo.
Inoltre, il lettore del bilancio consolidato, sulla base di tali informazioni, può facilmente determinare gli indicatori economici e patrimoniali di bilancio per valutare la redditività, solidità e solvibilità dell’intero gruppo.
I lettori del bilancio consolidato sono principalmente le banche, i fornitori nonché i potenziali investitori istituzionali o finanziari (cioè fondi di private equity, club deal). Mentre i primi e i secondi sono interessati a valutare la capacità attuale e potenziale di far fronte rispettivamente agli impegni assunti di natura finanziaria e commerciale, i potenziali investitori sono interessati alla redditività del gruppo nell’ottica di un investimento in una o più società mediante l’acquisto di quote (di minoranza o maggioranza a seconda dei casi).
I vantaggi e le opportunità derivanti dalla predisposizione di un bilancio consolidato di un piccolo gruppo di società di ridotte dimensioni vanno quindi valutati avendo riguardo ai diversi lettori del bilancio (banche, fornitori e potenziali investitori).
Difatti, se è nell’intenzione del management della società controllante l’apertura al capitale di terzi al fine di consolidare la propria quota di mercato o sviluppare un nuovo mercato o prodotto, la predisposizione su base volontaria del bilancio consolidato di gruppo è conditio sine qua non per essere intercettati nelle banche dati generalmente utilizzate dagli investitori per individuare le potenziali società target in cui investire.
Senza bilancio consolidato, il potenziale investitore non potrebbe avere visibilità sulla redditività e l’esposizione finanziaria del gruppo di società, ma solo delle singole società che lo compongono, con evidenti ricadute sulla possibilità di una adeguata valutazione complessiva del gruppo. Inoltre, poiché il bilancio consolidato è un bilancio che espone la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica di gruppo al netto delle operazioni intercompany, il potenziale investitore non potrebbe neppure agilmente ricostruire in autonomia una “bozza” di consolidato, con l’effetto di tagliar fuori da potenziali operazioni di private equity tutte le società del gruppo.
Quanto, invece, ai fornitori e alle banche, la predisposizione del bilancio consolidato su base volontaria consente una facile e immediata valutazione dei parametri di redditività, solidità e solvibilità del gruppo richiesti in fase di istruttoria.
Il più rilevante vantaggio si ha in sede di valutazione da parte delle banche del rating (e quindi dell’onerosità del finanziamento) relativamente a una nuova richiesta di finanziamento o in sede di rifinanziamento di una posizione già esistente. In presenza di un bilancio consolidato infatti le banche valuteranno (come confermato anche nelle recenti pratiche di finanziamenti garantiti), la redditività e la capacità dell’intero gruppo di produrre cassa e quindi ripagare il debito.
La valutazione di rating su base consolidata scongiura nella maggior parte dei casi la richiesta da parte della banca di garanzie personali, richieste talvolta anche ai soci persone fisiche dell’ultima società nella catena di controllo del gruppo.
Insomma, si ritiene particolarmente opportuno che anche i gruppi di società di ridotte dimensioni, pur se non obbligati per legge, predispongano su base volontaria il bilancio consolidato in modo da poter rafforzare la propria posizione verso investitori e finanziatori.