La residenza fiscale in Italia autorizza il sequestro
Servono elementi idonei a dimostrare che il contribuente avesse il centro degli interessi vitali in Italia
La Corte di Cassazione penale, con la sentenza n. 29095, depositata ieri, nel rigettare il ricorso di un noto calciatore avverso il sequestro preventivo emesso con riferimento al reato di dichiarazione infedele, fa applicazione di alcuni principi in tema di residenza fiscale.
In particolare, il contribuente sosteneva che, essendosi trasferito stabilmente negli Emirati Arabi, fossero infondate le pretese del Fisco italiano, non potendosi rinvenire la sua residenza fiscale in Italia.
Nel dettaglio, secondo il calciatore, la propria residenza all’estero sarebbe stata dimostrata dal fatto che questi vi avesse trasferito i propri interessi vitali, atteso che anche la moglie ed i figli si erano trasferiti negli Emirati Arabi Uniti, che egli era “costantemente presente sul posto” per
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