L’identificazione in Italia non preclude il rimborso IVA «diretto» ai non residenti
La prassi amministrativa si è allineata all’interpretazione fornita dalla Corte di Giustizia
Entro il prossimo 30 settembre, i soggetti passivi possono presentare le istanze di rimborso per l’IVA assolta nel 2020 in uno Stato membro dell’Ue diverso da quello in cui sono stabiliti (si veda “Domanda di rimborso dell’IVA assolta nel 2020 in altri Stati Ue entro fine settembre” dell’11 settembre 2021). A livello unionale, la disciplina di riferimento (attualmente la direttiva 2008/9/Ce) è stata interpretata dalla Corte di Giustizia in numerose occasioni, negli ultimi anni, applicando il principio della prevalenza della sostanza sulla forma, al fine di salvaguardare il diritto alla restituzione dell’IVA e garantire la neutralità dell’imposta.
Per quanto riguarda i presupposti, previsti dall’art. 3 della citata direttiva, i giudici Ue ...
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