Illegittimo il termine di accertamento sproporzionato di attività detenute all’estero
La Corte di Giustizia torna a esprimersi sul tema, con possibili ripercussioni sulla disciplina nazionale
La Corte di Giustizia dell’Unione europea (con sentenza relativa alla causa C-788/19 del 27 gennaio 2022) si è pronunciata sulla normativa spagnola che (in maniera analoga a quanto disposto dalla disciplina italiana sul monitoraggio fiscale) impone ai contribuenti di tale Stato di dichiarare l’esistenza di conti correnti e altri attivi detenuti all’estero.
Dall’inosservanza di tale obbligo, la normativa fa discendere, inter alia, che gli attivi non dichiarati siano considerati, salvo prova contraria, conseguiti con redditi sottratti ad imposizione e che il termine di accertamento in relazione ai suddetti attivi non incontri, di fatto, limiti temporali. Simili conseguenze non sono, di contro, previste in relazione ad attivi non dichiarati e localizzati nel territorio dello
...Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41