Incerta la disciplina transitoria del Codice della crisi d’impresa
La prassi applicativa evidenzia le lacune legislative
La riforma della crisi d’impresa deve fare i conti con l’interregno di due normative: il RD 267/42 e la L. 3/2012 da una parte e il DLgs. 14/2019 (in vigore dal 15 luglio) dall’altra.
L’art. 390 del DLgs. 14/2019, preposto a disciplinare la convivenza delle norme, non risolve tutte le criticità che stanno emergendo nella pratica.
La norma consta di tre commi: i primi due dedicati all’individuazione del dies a quo (una sorta di spartiacque) per delineare la disciplina applicabile per ogni singolo istituto in ambito concorsuale, il terzo comma dedicato solamente all’ambito penale.
Pensiamo agli accordi di ristrutturazione: la procedura è a formazione progressiva privatistica prima e pubblicistica dopo. Al termine delle trattative la sottoscrizione dell’accordo ...
Vietata ogni riproduzione ed estrazione ex art. 70-quater della L. 633/41