ACCEDI
Giovedì, 26 giugno 2025 - Aggiornato alle 6.00

FISCO

Non è nulla l’integrativa infedele senza conoscenza formale dell’accertamento

L’inizio di un controllo o un accesso non ne impediscono la presentazione e la dichiarazione può rilevare per il reato ex art. 2 del DLgs. 74/2000

/ Maria Francesca ARTUSI

Mercoledì, 19 luglio 2023

x
STAMPA

download PDF download PDF

Nell’ambito dei rapporti tra procedimento tributario e procedimento penale è interessante soffermarsi sul possibile ruolo della dichiarazione integrativa rispetto agli artifici posti in essere per la realizzazione di un reato di frode fiscale.
Nel caso affrontato dalla sentenza n. 31010, depositata ieri dalla Cassazione, era stato contestato al legale rappresentante di una srl il reato di dichiarazione fraudolenta ex art. 2 del DLgs. 74/2000 per avere presentato una dichiarazione integrativa infedele con indebita detrazione di IVA di oltre 30.000 euro e con evasione di IRES per oltre 40.000 euro.

Secondo la contestazione dell’accusa, il reato si è consumato con la presentazione della dichiarazione integrativa che recava elementi passivi fittizi derivanti da fatture oggettivamente

...

CONTENUTO RISERVATO AGLI ABBONATI

ABBONANDOTI POTRAI AVERE UN ACCESSO
ILLIMITATO A TUTTI GLI ARTICOLI
ACCEDI

Non sei ancora un utente abbonato
e vuoi saperne di più?

TORNA SU