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Il Garante Privacy si propone come autorità nazionale di vigilanza per il regolamento sull’IA

/ REDAZIONE

Martedì, 26 marzo 2024

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Con un comunicato stampa di ieri, 25 marzo 2024, il Garante della privacy si candida ad assumere il ruolo di autorità nazionale competente in materia di intelligenza artificiale, ai sensi dell’art. 70 del regolamento sull’IA, approvato dal Parlamento Ue lo scorso 13 marzo.

Tale disposizione prevede l’obbligo, in capo agli Stati membri, di designare una o più autorità nazionali con funzioni di vigilanza del mercato e ricezione delle notifiche previste a fini di controllo.
Secondo il Garante, la “designazione delle autorità per la protezione dei dati come autorità nazionali di controllo assicurerebbe (...) un approccio normativo più armonizzato e contribuirebbe all’adozione di un’interpretazione coerente delle disposizioni in materia di trattamento dei dati nonché a evitare contraddizioni nella loro applicazione nei diversi Stati membri”.

La protezione dei dati personali e la disciplina dell’intelligenza artificiale presentano infatti diversi aspetti in comune (si pensi, ad esempio, alla biometria), tali da richiedere un’applicazione coerente del GDPR da un lato e del regolamento sull’IA dall’altro; la designazione di autorità di controllo diverse determinerebbe quindi una frammentazione eccessiva della governance, con relativi conflitti di competenza e duplicazione degli oneri amministrativi.

Il regolamento, che deve essere ancora formalmente approvato dal Consiglio Ue, dovrebbe essere adottato definitivamente prima della fine della legislatura, entrerà in vigore venti giorni dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Ue e sarà applicabile due anni dopo l’entrata in vigore.

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