L’errore dell’ufficio non compromette la voluntary disclosure
Nel caso esaminato dalla Cassazione in sede di invito a comparire era stata conteggiata un’IVA non dovuta
Il principio della leale collaborazione e della buona fede, sancito dall’art. 10 della L. 212/2000, non è confinato alle ipotesi previste dal secondo comma e, avendo portata generale, serve anche a correggere gli errori compiuti dall’Amministrazione finanziaria in sede di liquidazione delle imposte in occasione degli inviti a comparire.
Lo ha stabilito la Corte di Cassazione in occasione dell’ordinanza n. 7169 depositata il 18 marzo 2025.
Una società aveva presentato domanda di accesso alla procedura di voluntary disclosure di cui all’art. 1 della legge n. 186/2014. A seguito dell’accoglimento della domanda, si era vista recapitare quattro inviti a comparire ex art. 5 del DLgs. 218/97 nei quali erano indicati, per ciascuna annualità, le imposte dovute a titolo IRES,
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