Soggetta a IVA la cessione dei diritti incorporati nei titoli di importazione
Giovedì, 19 gennaio 2023
Con la risposta a interpello n. 70 pubblicata ieri, 18 gennaio 2023, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la cessione del titolo di importazione configura una prestazione di servizi soggetta ad IVA, ai sensi dell’art. 3 comma 2 n. 2) del DPR 633/72.
Nel caso in esame, la società istante svolge l’attività di commercio all’ingrosso di olii e aceto ed è in possesso del titolo di importazione AGRIM; essa intende cedere, a titolo oneroso, ad una società italiana una quota-parte dei diritti di importazione rivenienti dal possesso di tale titolo.
Secondo l’Agenzia, la fattispecie presenta analogie con i diritti immateriali oggetto di precedenti chiarimenti di prassi (cfr. risoluzioni nn. 51/2006, 20/2011 e 71/2009 nonché circ. n. 32/2009), i quali si sono conformati alla posizione espressa dalla Corte di Giustizia Ue. In particolare, nella sentenza 8 dicembre 2016 causa C-453/15 si legge che le quote di emissione e i diritti ad emetterle “sono immateriali, conferiscono al loro titolare un diritto di carattere esclusivo e possono essere trasferiti a terzi, a seconda dei casi, per effetto di cessione o concessione, volta a consentire ai terzi stessi di utilizzarli ai fini di un’attività economica”.
Nel caso di specie, si è rilevato che, in base alle informazioni disponibili, il suddetto titolo di importazione conferisce al suo detentore uno specifico diritto a importare, in quanto connesso all’immissione in libera pratica di un certo quantitativo di beni durante il relativo periodo di validità. Pertanto, l’Agenzia delle Entrate ha escluso che l’operazione possa ricondursi all’esenzione IVA prevista ex art. 10 comma 1 n. 4) del DPR 633/72, affermando la rilevanza del diritto immateriale incorporato nel titolo, il cui trasferimento integra, quindi, una prestazione di servizi ex art. 3 comma 2 n. 2) del DPR 633/72.
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