La Cassa dottori commercialisti compie 60 anni
Ricorrenza importante per la Cassa dei dottori commercialisti. Quest’anno, infatti, l’ente di previdenza di categoria compie 60 anni. Costituito nel 1963, trentuno anni dopo con il decreto legislativo n. 509/94 l’istituto si è trasformato in associazione privata con una propria autonomia gestionale, amministrativa e contabile.
“La nostra è una storia che ha radici profonde e si è sviluppata parallelamente ai radicali cambiamenti sociali e culturali che hanno investito il Paese negli ultimi 60 anni – ha spiegato il Presidente Stefano Distilli in un comunicato stampa diffuso ieri –. Negli ultimi 20 anni, inoltre, abbiamo tracciato un percorso virtuoso per garantire a tutte le generazioni di associati un futuro più solido sotto il profilo dell’adeguatezza oltre che della sostenibilità attuariale, assumendo allo stesso tempo un ruolo sempre più centrale tra gli investitori istituzionali di lungo termine e andando a ricoprire anche una funzione di indirizzo e motore nel processo di evoluzione verso un modello di sviluppo sostenibile”.
In questo senso, un passaggio fondamentale è stata la riforma del sistema previdenziale del 2004, con l’introduzione del metodo di calcolo contributivo delle prestazioni pensionistiche in luogo di quello retributivo. Oggi, l’ente di previdenza conta circa 73 mila iscritti e ha un patrimonio di oltre 10 miliardi di euro. Negli ultimi 6 anni, l’attenzione si è spostata sempre di più verso il welfare strategico, riservando una parte via via più consistente di risorse alle iniziative di assistenza in favore degli iscritti.
In particolare, ci si è rivolti alla parte più debole della professione, i giovani e le donne. Queste ultime rappresentano il 33,3% degli iscritti (24 mila professioniste a fronte di circa 49 mila professionisti uomini) e, benché facciano registrare un trend di crescita reddituale maggiore di quello dei loro colleghi maschi, da questo punto di vista scontano un gap ancora molto ampio. Lo scorso anno, infatti, reddito medio e volume d’affari erano inferiori rispettivamente del 45,5% e del 50,4% rispetto a quelli dei colleghi.
Tra le varie iniziative messe in campo dall’ente, oltre all’esonero contributivo per i neo iscritti under 35, i bandi per l’acquisto di beni strumentali e il supporto alle aggregazioni. In più, sono state varate iniziative di sostegno alla genitorialità, che consentono agli iscritti che ne fanno richiesta di ottenere dei contributi per le spese di frequenza dei figli in asili e scuole dell’infanzia. “Ad oggi – si legge nella nota stampa –, gli interventi assistenziali finanziati dall’ente ammontano a oltre 20 milioni di euro annui”.
“La Storia della Cassa – ha sottolineato Distilli – racconta un costante impegno nel supporto agli associati, grazie alla messa in campo di misure sempre più efficaci per accompagnarli nel loro percorso di crescita professionale, con l’auspicio che la categoria mantenga il proprio dinamismo e la propria capacità di creare valore”.
A ciò si aggiungono le iniziative volte a favorire la crescita della cultura previdenziale, soprattutto attraverso l’implementazione della comunicazione. Di qui, la serie di convegni dal titolo “La Cassa incontra gli iscritti”, iniziata nel 2017, e la decisione di rinnovare la propria identità, che ha portato al cambio di denominazione da Cassa di previdenza dei dottori commercialisti (CNPADC) a Cassa dottori commercialisti (CDC) e alla nascita del nuovo logo, dei canali social e dell’app CDC.