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INIZIATIVE DI CATEGORIA

Dalla CDC contributi per chi ha mutui o finanziamenti

/ REDAZIONE

Martedì, 9 aprile 2024

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Nuova iniziativa di welfare per la Cassa di previdenza dei dottori commercialisti, questa volta finalizzata a contrastare l’aumento dell’inflazione e dei tassi d’interesse. Dopo i contributi per aggregazioni e acquisto di beni, i fondi a sostegno di paternità e maternità e le borse di studio per i figli degli iscritti, arriva, infatti, il rimborso degli interessi passivi sostenuti nel 2023 su mutui e finanziamenti.

“L’aumento del costo della vita – ha commentato il Presidente dell’ente, Stefano Distilli – e la conseguente crescita dei tassi di interesse, che hanno caratterizzato l’economia italiana in questi anni post pandemia, ci ha portato a implementare politiche di welfare finalizzate ad assicurare un sostegno agli iscritti non solo a livello professionale, ma anche familiare”.

Gli iscritti potranno ricevere una cifra pari al 100% degli interessi passivi (così come attestati da istituto di credito o finanziamento) fino a un massimo di mille euro. Per accedere alla misura, su cui l’ente ha stanziato 1,5 milioni di euro, si dovranno però rispettare una serie di requisiti.

Innanzitutto, bisognerà non risultare titolari di pensione diretta della Cassa (anche pensionati in regime di totalizzazione e cumulo), ad eccezione dei pensionati di invalidità in attività. Ci sono poi i requisiti reddituali (dichiarazioni 2023, reddito 2022), che variano a seconda della composizione del nucleo familiare: si va da un reddito massimo di 41.400 euro per richiedente unico componente del nucleo familiare a 78.800 euro per nucleo familiare con 7 o più componenti.

Nel caso in cui il finanziamento/mutuo sia cointestato, ai fini dell’ammissione al contributo, rileva la quota pari alla ripartizione dell’importo degli interessi passivi sostenuti e documentati nel 2023 sulla base del numero degli intestatari. In ogni caso, l’istanza, che dovrà essere presentata esclusivamente utilizzando il servizio online CSF entro il 31 gennaio 2025, non è accoglibile qualora l’importo complessivo degli interessi passivi sostenuto e documentato sia inferiore a 200 euro.

Se, invece, il contratto di finanziamento/mutuo è sottoscritto da uno studio associato o da una società tra professionisti, rileva l’importo degli interessi passivi sostenuti e documentati nel 2023 dal singolo iscritto in proporzione alla sua quota di partecipazione all’utile dello studio o della STP. L’istanza per la richiesta del contributo, infatti, non può essere presentata dallo studio associato o dalla STP ma solo dal singolo iscritto alla Cassa.

Nel comunicato stampa diffuso ieri, l’ente di previdenza fa sapere che le domande degli iscritti non saranno più gestite tramite “bando”. Questo permetterà di gestire singolarmente le richieste liquidandole senza dover attendere la formazione di una graduatoria finale e, di conseguenza, riducendo il tempo necessario all’erogazione del contributo, che verrà liquidato in un’unica soluzione tramite bonifico bancario sul c/c indicato nella domanda.

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