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OPINIONI

Omogeneizzazione della formazione cruciale per efficientare il sistema

L’art. 39-bis sulle specializzazioni può essere un’opportunità in cerca di una via d’uscita dal labirinto degli albi e degli elenchi

/ Alfredo IANNITELLI e Jacopo DEIDDA GAGLIARDO

Venerdì, 12 luglio 2024

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Pubblichiamo l’intervento di Alfredo Iannitelli, delegato Giunta nazionale UNGDCEC “Deontologia professionale, formazione continua e D.lgs 139” e di Jacopo Deidda Gagliardo, delegato Giunta nazionale UNGDCEC “Intelligenza artificiale, digitalizzazione, data science e frontiere della professione”.

La professione del dottore commercialista è caratterizzata da una struttura complessa e multiforme di albi ed elenchi, ognuno con propri requisiti, processi e ore di formazione, tempistiche da rispettare e costi associati e gestiti da diversi enti. Tale complessità non solo pone sfide burocratiche e amministrative, ma solleva anche interrogativi sull’efficacia del sistema attuale nel promuovere l’accessibilità e la crescita professionale.

La pluralità di albi ed elenchi solleva dubbi sulla necessità di mantenere tali distinzioni in un contesto professionale sempre più integrato e interdisciplinare. La specializzazione è senza dubbio un valore aggiunto per il professionista; tuttavia, l’esistenza di numerosi albi potrebbe limitare piuttosto che favorire lo sviluppo professionale. Una ricerca sulla distribuzione delle iscrizioni potrebbe rivelare quanto effettivamente i commercialisti si orientino verso una o più specializzazioni, fornendo dati concreti per una discussione informata sulla questione. Sono rari i casi di professionisti iscritti a più albi.

Infatti la gestione degli albi da parte di diverse entità può generare frammentazione e confusione, rendendo difficile per i professionisti navigare tra i vari requisiti e opportunità. Un approccio più centralizzato, o almeno coordinato, potrebbe non solo semplificare l’accesso alle informazioni ma anche garantire una maggiore coerenza nelle politiche di formazione e aggiornamento, favorendo una visione d’insieme che attualmente manca.

In attesa di un loro accorpamento, è necessario coordinare la formazione per le varie iscrizioni che è sovente ripetitiva e causa notevoli difficoltà e perdite di tempo per i colleghi, soprattutto quando si è costretti a ripetere la formazione già fatta per iscriversi in altri albi, registri e/o elenchi. Occorre quindi coordinare bene la qualifica di professionista specializzato, non solo con l’accesso diretto ai rispettivi albi, registri ed elenchi, ma anche con gli obblighi formativi di aggiornamento professionale.

Una gestione centralizzata, o almeno ben coordinata, potrebbe non solo semplificare l’accesso alle informazioni, ma anche garantire una maggiore coerenza nelle politiche di formazione e aggiornamento, favorendo una visione d’insieme che attualmente manca. Per esempio, si potrebbe efficientare il sistema attraverso la creazione di una “Piattaforma Unica” gestita da una sola entità, magari dal nostro Consiglio nazionale e dove tutti gli Ordini territoriali e tutti gli Enti di formazione accreditati possano inserire e certificare la formazione di ogni iscritto.

Il tema dell’omogeneizzazione della formazione è cruciale nell’ottica di un efficientamento del sistema. Attualmente, un’ora di formazione in un determinato settore potrebbe non essere riconosciuta in un altro settore complementare, costringendo il professionista a ripetizioni inutili e a un dispendio di risorse. La visione della creazione di un sistema di crediti formativi trasversali, validi per più albi, potrebbe semplificare significativamente il percorso di aggiornamento professionale, promuovendo al contempo una cultura dell’apprendimento continuo e interdisciplinare. In questo senso, trova ancora maggiore forza la nostra idea della “Piattaforma Unica”: certificate le ore di formazione, queste potrebbero essere valide per l’iscrizione in diversi albi, registri ed elenchi che spesso richiedono la stessa formazione, evitando così duplicare la formazione già fatta per l’iscrizione a un altro albo o per la formazione continua.

L’analisi condotta evidenzia la necessità di un approfondimento e di una riflessione critica sul sistema attuale degli albi professionali per i dottori commercialisti e la connessa riforma del DLgs. 139/2005 e più in particolare dell’art. 39-bis. La direzione verso cui tendere appare chiara: una maggiore integrazione, sia in termini di formazione che di gestione, potrebbe non solo semplificare la struttura esistente, ma anche ampliare le opportunità di crescita e sviluppo professionale. Il nuovo articolo proposto sulle specializzazioni giustamente tiene conto dell’esperienza del Commercialista, ma proprio l’esperienza non può andare a discapito dei più giovani, che sicuramente sono i soggetti che per crearsi opportunità e per conoscere meglio la professione sono disposti a fare sacrifici e a iscriversi a più albi ed elenchi per trovare la strada che conduce alla propria carriera professionale.

Una questione che secondo l’Unione rimane irrisolta è la nascita sempre continua di nuove specializzazioni e quindi in questi settori che nascono da problemi contemporanei è difficile, a volte impossibile, avere esperienza o trovare la giusta formazione accessibile a tutti.

In questa importante riforma epocale, nello spirito di collaborazione che caratterizza l’UNGDCEC, ci si auspica che ci sia facilità di accesso, magari una sorta di “primo popolamento” alle varie specializzazioni che derivi in maniera diretta e automatica per tutti coloro che sono iscritti ai vari albi ed elenchi. Si ritiene poi che quando il sistema andrà a regime ovviamente ogni “specialista”, una volta acquisito il titolo, dovrà essere iscritto in automatico la proprio elenco. Dalla propria analisi l’Unione ritiene che per gestire tutte queste peculiarità dovranno essere emanate norme transitorie che valorizzino chi già con sacrificio ha fatto l’iter per iscriversi ai vari elenchi.
Come di consueto l’Unione seguirà con attenzione queste norme transitorie che andranno a disciplinare le varie fattispecie dei vari elenchi e, in particolare, il regolamento attuativo proprio sulle specializzazioni enunciato dall’art. 39-bis.

In conclusione, la prospettiva di efficientamento del sistema degli albi ed elenchi per i dottori commercialisti è legata a grandi riforme che avrebbero modo non solo di rispondere a una necessità di semplificazione, ma di rappresentare anche un’opportunità per valorizzare la professione nel suo insieme, promuovendo la qualità, l’integrazione e le specializzazioni e generando impatti positivi per la stessa.

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