I questionari compilati dai clienti legittimano l’accertamento
Sì alla rettifica dei ricavi basata sulle dichiarazioni dei clienti della società sottoposta a verifica, se gravi e precise
I maggiori incassi possono trovare fondamento in dichiarazioni rese da terzi (nella specie, dai clienti della società sottoposta a verifica) a seguito della compilazione di questionari forniti dalla Guardia di Finanza.
In tal modo, la Corte di Cassazione (sentenza n. 4746 del 26 febbraio 2010) respinge il ricorso del contribuente, fondato sul carattere “non qualificato” delle presunzioni poste alla base dell’accertamento.
Il recupero a tassazione, come si evince da una lettura della pronuncia, prendeva le mosse da vari fattori quali: le risposte contenute nei questionari inviati ai clienti, la capacità produttiva dell’azienda desunta dal numero delle stanze date in affitto, il numero delle presenze nell’anno, i prezzi medi praticati e, infine, le risultanze della ...
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