Commissione UE: dopo il 2013, rigide condizioni per i fondi alle Regioni
Dopo il 2013, per poter contare sui fondi comunitari destinati alle Regioni, gli Stati e le stesse Regioni europee dovranno rispettare “rigide condizioni”. Lo sottolinea il quinto rapporto sulla politica di coesione presentato oggi dalla Commissione europea. Il rapporto, pur mantenendo l’impianto di aiuti per tutte le regioni, comprese quelle più ricche, detta però una serie di condizioni per l’utilizzo dei fondi comunitari che dovranno essere rispettate ex ante, attraverso una sorta di contratto con l’Ue che stabilisca obiettivi e indicatori di risultati chiari e misurabili. “Dal rispetto di queste condizioni - osserva la Commissione - potrebbe dipendere il versamento delle risorse sia all’inizio della programmazione sia in occasione di un riesame durante il quale l’esecutivo UE valuterà i progressi realizzati”. Bruxelles non esclude anche l’applicazione di sanzioni legate al rispetto del Patto di stabilità e di crescita. In caso di mancato rispetto, i fondi destinati alle regioni potrebbero essere sospesi o bloccati.
Nella programmazione 2007-2013, l’Unione europea ha destinato a progetti delle Regioni italiane 28,8 miliardi di euro, facendo del nostro Paese il terzo maggior beneficiario dopo Polonia e Spagna. (Ansa)
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