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LETTERE

Le società tra professionisti servono e fanno anche risparmiare

Lunedì, 18 aprile 2011

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Gentile Direttore,
mi associo a quanto scrive il collega di Monza e Brianza relativamente alle società tra professionisti (si veda “Società tra professionisti: una soluzione per restare sul mercato” del 14 aprile).
Anzi, mi spingo oltre dicendo che le società tra professionisti “sono l’unico sistema” per rimanere sul mercato.

Le sempre maggiori incombenze tributarie e fiscali, che sottraggono molto tempo allo studio, pongono il piccolo e “solitario” professionista nella posizione di chi soccombe facilmente alla concorrenza in termini di tariffe, rispetto ad altri che operano nello stesso settore senza una particolare specializzazione.
In ogni caso le micro-aziende o i professionisti, che necessitano solo della tenuta delle scritture contabili, sono a loro volta in crisi e non garantiscono un futuro allo studio professionale.

Seppure siano sempre e principalmente gli adempimenti fiscali che portano un cliente in uno studio, altre sono le esigenze che ci troveremo a dover soddisfare per quelle aziende e/o altri professionisti che sopravviveranno a questo momento di crisi.
È, anzi, proprio questo momento di crisi che dovrebbe spingere i professionisti a specializzarsi in alcuni aspetti aziendali, aiutando le PMI a sopravvivere.
Se poi le società tra professionisti saranno sempre più interdisciplinari, ancora meglio.
Non da ultimo, va sottolineata la possibilità di ottenere economie in termini di costi, soprattutto nei confronti dei soggetti che producono il software del quale ci avvaliamo.


Roberto Perito
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bologna

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