Reti di imprese, rischio Antitrust
Secondo l’Authority, sono compatibili con la disciplina sulla concorrenza i soli contratti che ottimizzano l’efficienza delle attività svolte in comune
Lo strumento delle reti di imprese può essere compatibile con la normativa antitrust soltanto se volto espressamente a migliorare la capacità innovativa e la competitività delle imprese aderenti e non, invece, ad “alterare le normali dinamiche concorrenziali del mercato”.
Queste, in sintesi, le osservazioni espresse dall’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato nel recente provvedimento n. 22362, che analizza – nell’ottica dei principi della libera concorrenza e della ratio stessa della norma – l’istituto del contratto di rete (art. 3 comma 4-ter del DL 5/2009, conv. dalla L. 33/2009) e le novità apportate in materia dalla c.d. “manovra correttiva” (DL 78/2010, conv. dalla L. 122/2010).
Innanzitutto, l’Authority ricorda che, con il contratto ...
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