L’abolizione delle tariffe è la solita «barzelletta italica»
Caro Direttore,
sono abrogate le tariffe delle professioni regolamentate nel sistema ordinistico.
Tra parentesi, le tariffe delle professioni non regolamentate, come ad esempio quelle dei taxi, di cui tanto si discute, non sono abrogate. C’è dunque tariffa e tariffa.
In caso di lite giudiziaria, il compenso del professionista è determinato dal Giudice con riferimento a parametri che verranno stabiliti dai Ministeri competenti.
L’eventuale utilizzo di tali parametri nei contratti individuali tra professionisti e consumatori o microimprese (quali sono?) dà luogo alla nullità della clausola relativa alla determinazione del compenso.
In tal caso, immaginiamo che il professionista si rivolgerà al Tribunale per la liquidazione del compenso e che il Tribunale liquiderà in conformità della clausola annullata.
Prendiamo atto.
Il preventivo deve essere redatto in forma scritta se richiesto dal cliente. Mi risulta che sia già così: se un cliente chiede un preventivo scritto e il professionista non glielo consegna, con tutta probabilità l’incarico non inizia nemmeno.
Il preventivo deve tener conto della complessità e dell’importanza dell’opera: concetti ampiamente riflessi e anzi fondamentali nelle tariffe abrogate.
Dunque?
Ma ecco la ciliegina sulla torta: “L’inottemperanza di quanto disposto nel presente comma costituisce illecito disciplinare del professionista”.
Ma non si volevano abrogare gli Ordini professionali?
Ma che razza di liberalizzazione è questa?
Giampiero Guarnerio
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano
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