Il Governo metta giovani e start up nelle condizioni di credere nel futuro
Egregio Direttore,
sono un giovane praticante che dovrà sostenere l’esame di abilitazione alla professione proprio quest’anno.
Leggo ormai da diverso tempo articoli in merito alla possibilità di costituire le srl semplificate. Dall’entrata in vigore della L. n. 27/2012, mi sono posto diversi interrogativi legati alla concreta fattibilità della norma in oggetto.
Considerata la mia giovane età “professionale”, mi trovo quotidianamente a contatto con giovani – potenziali clienti – che vorrebbero fare impresa, alcuni di questi con idee innovative, ma nella difficoltà di reperire le risorse finanziarie necessarie agli investimenti iniziali.
Così, la possibilità di costituire srl semplificate con capitale di 1 euro, inizialmente sembrava un primo, seppur insufficiente, aiuto per i giovani imprenditori.
In concreto, però, i fatti hanno smentito le mie convinzioni iniziali.
L’attesa di un decreto attuativo che tarda ad arrivare (sono ormai passati 3 mesi dall’entrata in vigore della Legge di conversione e quasi 6 dal DL iniziale) per l’effettiva costituzione, i notai che non sanno dare risposte di alcun genere (forse perché non ne hanno interesse, considerando che non è previsto il loro onorario per la costituzione delle stesse), rappresentano solo alcuni esempi di come nel nostro Paese qualsiasi tentativo di riforma puntualmente si riveli “tutto fumo”.
E ancora, perché il Legislatore non ha pensato agli aspetti fiscali legati a questa legge?
Un giovane che inizia un’attività imprenditoriale, o vorrebbe iniziarla, ha bisogno di agevolazioni fiscali e previdenziali più che di risparmiare una tantum sulla costituzione della Società, specie in una situazione di crisi economica e finanziaria come quella attuale.
Non sarebbe stato opportuno prevedere nella norma misure volte a favorire l’autoimprenditorialità giovanile mediante, ad esempio, una drastica riduzione della contribuzione previdenziale e del carico fiscale per i primi 5 anni a beneficio delle imprese con soci under 35? (con aliquote INPS al 10% e IRPEF/IRES al 20% per redditi fino a 50.000 euro).
I giovani imprenditori, inoltre, andrebbero sostenuti e incentivati attraverso l’accesso al credito premiando i progetti innovativi, senza che sia necessario fornire garanzie che un giovane non può possedere.
Sostenere le start up composte da giovani, è uno degli strumenti nelle mani di un Governo lungimirante per migliorare la difficile situazione economica attuale.
Questo non può avvenire unicamente mediante una legge che riduca gli oneri iniziali di costituzione, norma che, tra l’altro, non trova ancora attuazione.
Il Governo ha annunciato nuove misure per aiutare giovani e start up: attendo con rinnovata fiducia di leggere i testi di legge, con la speranza che non si riveli l’ennesima illusione.
Perché, caro Presidente del Consiglio, noi giovani vogliamo fare sacrifici, ma almeno ci metta nelle condizioni di credere nel futuro.
Carlo Tramontano
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Latina
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