Beni ai soci tassati per competenza
Con la circ. 24/2012 l’Agenzia chiarisce che, in quanto redditi diversi, si considerano conseguiti alla data di maturazione
Con la circolare n. 24 del 15 giugno scorso, l’Agenzia delle Entrate ha fornito i primi chiarimenti circa la disciplina concernente la concessione in godimento di beni relativi all’impresa a soci o familiari dell’imprenditore per fini privati. Si ricorda, infatti, che l’art. 2, commi da 36-terdecies a 36-duodevicies, del DL n. 138/2011, convertito dalla legge n. 148/2011, contempla una nuova ipotesi di tassazione per l’uso di beni intestati fittiziamente a società.
In estrema sintesi, viene considerata reddito diverso, ai fini IRPEF, la differenza tra il valore di mercato e il corrispettivo annuo per la concessione in godimento di beni dell’impresa a soci o familiari dell’imprenditore e dei soci stessi. Inoltre è prevista l’indeducibilità dei costi
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