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Scelte «soft» per la corruzione tra privati

Il Servizio Novità della Suprema Corte sottolinea come la nuova fattispecie non sia pienamente conforme agli impegni assunti a livello internazionale

/ Maurizio MEOLI

Sabato, 15 dicembre 2012

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La Corte di Cassazione (Servizio Novità), nella relazione del 15 novembre 2012 n. III/11/2012, critica le scelte adottate dal Legislatore, per il tramite della L. 6 novembre 2012 n. 190, in relazione alla fattispecie di “corruzione tra privati” (nuovo art. 2635 c.c.).

La nuova incriminazione, infatti, nel sostituire la previgente fattispecie di “infedeltà a seguito di dazione o promessa di utilità”, non rappresenta la mera trasposizione, con i necessari adattamenti, del modello pubblicistico della corruzione (soluzione, questa, che era stata da più parti caldeggiata in sintonia con le scelte operate in tal senso da numerosi ordinamenti europei), ma continua a presentare marcate caratteristiche autonome, frutto dell’ibridazione tra lo schema della “corruzione

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