Accertamento standardizzato, l’unico committente facilita la prova
Per la Cassazione, spetta all’ufficio, e non al contribuente, dimostrare che quelli dichiarati non sono gli unici compensi percepiti
I metodi di accertamento presuntivi, in particolare quelli basati sui parametri e sugli studi di settore, non sono adatti alla ricostruzione dei ricavi o compensi del contribuente quando, per le particolari condizioni in cui è svolta l’attività, è difficile e improbabile che vi sia stata una qualche forma di evasione.
La vertenza esaminata dalla Cassazione, con la pronuncia n. 8059 depositata ieri, ha ad oggetto l’impugnazione di un avviso di accertamento basato sui parametri contabili emesso nei confronti di una contribuente esercente attività di insegnante di lingua inglese per conto di un solo ed esclusivo committente (la Siemens spa).
In seguito al rigetto, sia in primo che in secondo grado, delle ragioni erariali, l’Amministrazione finanziaria presenta ricorso alla Corte
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