Il super-lavoro non dà diritto a risarcimento
Per la Cassazione, il lavoratore, soprattutto quando è un dirigente, ha la facoltà di astenersi da prestazioni che possano ledere il suo diritto alla salute
Il super-lavoro cui un dipendente si esponga volontariamente, anche quando gli provochi problemi di salute, non lo legittima a chiedere il risarcimento del danno biologico per violazione, da parte del datore di lavoro, dell’obbligo di preservarne l’integrità fisica e morale, ex art. 2087 c.c. Il lavoratore, infatti, ha la facoltà – e addirittura il dovere – di astenersi dall’eseguire prestazioni lesive del suo diritto, costituzionalmente tutelato, alla salute. E ciò vale soprattutto quando si tratti di dirigenti, data l’ampia autonomia di cui dispongono nell’organizzazione del lavoro.
Quello appena riportato è uno degli interessanti principi affermati dalla sezione lavoro della Cassazione nella sentenza n. 12725 di ieri, 23 maggio 2013, con la quale viene confermata ...
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