Per dimostrare fatture false, non bastano indizi su irregolarità fiscali e contabili
«Scatta» la prova contraria del contribuente solo se il possesso di regolare fattura è scalfito da una prova presuntiva grave, precisa e concordante
La sentenza della Corte di Cassazione n. 16338/2014 ritorna sulla ripartizione dell’onere della prova in ipotesi di operazioni (soggettivamente ed oggettivamente) inesistenti per le quali risulta precluso il diritto alla detrazione dell’IVA.
L’arresto è importante poiché precisa, in modo netto, che l’esistenza di indizi, in ordine alla falsità delle fatture, non può essere meramente evocata dall’Amministrazione finanziaria, ma va correttamente desunta dalle disposizioni in tema di accertamento, segnatamente l’art. 54, comma secondo del DPR n. 633/1972 (e l’art. 39, comma primo, lett. d) del DPR n. 600/1973 per le imposte dirette), laddove è prescritto che l’infedeltà della dichiarazione può essere dimostrata sulla base di presunzioni, purché siano ...
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