Perché un nuovo adempimento sulla PEC per l’antiriciclaggio?
Gentile Redazione,
la politica annuncia le semplificazioni e l’Agenzia delle Entrate annuncia le complicazioni. In tema di PEC, con il pretesto dell’antiriciclaggio, impongono un nuovo adempimento a carico dei professionisti che consiste nell’inoltro via Entratel di un dato di cui l’Amministrazione pubblica è già in possesso (si veda “Antiriciclaggio, per i professionisti PEC da comunicare al Fisco entro il 31 ottobre” del 28 agosto, ndr).
Da tempo gli Ordini inoltrano alle banche dati INI-PEC (Ministero dello Sviluppo economico) e REGINDE (Ministero di Giustizia) le PEC degli iscritti.
Poteva mancare la banca dati del Ministero delle Entrate? Potevano rimanere indietro?
Sarebbe troppo facile avere un’unica banca dati usufruibile da tutti?
Prima di annunciare la semplificazione e lo sfoltimento delle norme che nella sostanza si limitano a trasformare i moduli in autocertificazioni, ponendo a carico del cittadino tutta la responsabilità, sarebbe opportuno centralizzare e coordinare il lavoro dei vari Ministeri.
Fabio Coacci
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Genova
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