Costi «black list» sempre deducibili anche prima del 2007
Secondo la Cassazione, hanno carattere retroattivo sia la sanzione del 10%, sia il divieto di riprendere a tassazione i costi non indicati separatamente
La sentenza della Cassazione n. 4030, depositata ieri 27 febbraio 2015, è probabilmente destinata a mettere fine alle problematiche relative ai “vecchi” accertamenti sui costi derivanti da operazioni con imprese residenti o localizzate in Stati a fiscalità privilegiata non indicati separatamente nella dichiarazione dei redditi (art. 110, comma 10 del TUIR).
Secondo la Suprema Corte, in particolare, ha carattere retroattivo (ed è, quindi, applicabile alle violazioni commesse sino al 31 dicembre 2006) non solo il principio per cui per tali violazioni è irrogata una sanzione pari al 10% dei costi non indicati separatamente, ma anche quello per cui, sussistendo almeno una delle esimenti di legge (svolgimento, da parte della controparte estera, di un’attività economica effettiva, ...
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