Investimenti svizzeri al test CFC «black»
La disciplina dovrebbe trovare applicazione anche ai redditi relativi al 2015, seppur su presupposti diversi da quelli passati
Gli interventi in tema di controlled foreign companies, susseguitisi a un ritmo quasi frenetico nel corso degli ultimi mesi, meritano un particolare commento con riguardo ai redditi conseguiti da investimenti controllati detenuti in Svizzera da contribuenti residenti in Italia, nel periodo d’imposta in corso al 31 dicembre 2015.
Per inquadrare al meglio la questione, è necessario procedere con ordine. L’art. 167 del TUIR, nella sua declinazione “black”, trova applicazione con riferimento alle società, imprese o enti controllati dal nostro Paese e residenti o localizzati in Stati o territori a regime fiscale “privilegiato”: tale qualifica era originariamente riservata alle giurisdizioni con un livello di tassazione “sensibilmente inferiore” ...
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