Dall’elusione dell’OPA obbligatoria danno risarcibile ma tutto da provare
Da verificare la perdita di guadagno anche per gli eventi successivi incidenti sul valore di borsa delle azioni rimaste in portafoglio agli azionisti
La Cassazione, con la sentenza n. 6504 del 4 aprile 2016, torna sul problema della risarcibilità della violazione dell’obbligo, nelle operazioni di acquisizione del controllo di una società quotata, di proporre una offerta pubblica di acquisto di tutte le altrui partecipazioni sociali a fronte di un corrispettivo determinato secondo criteri dettati dalla legge.
L’obbligo scatta, in base all’art. 106 del TUF, quando gli acquirenti superino la soglia del 30% ed ha due scopi. Da un lato, mira a consentire agli azionisti di minoranza ostili al nuovo assetto proprietario di vendere le proprie azioni. Dall’altro, si propone di rendere partecipi anch’essi del cosiddetto premio di maggioranza ossia del maggior prezzo rispetto a quello corrente di mercato che chi vuole conquistare
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