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LETTERE

Le ultime disposizioni non possono certo essere chiamate semplificazioni

Mercoledì, 16 novembre 2016

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Spettabile Redazione,
mi sono forse perso qualcosa oppure si ha avuto veramente il coraggio di chiamare le norme inserite nel DL 193/2016 “semplificazioni”?

In cosa consisterebbero le semplificazioni? Nello spostare avanti di 15 giorni i versamenti delle imposte dirette, nell’introdurre uno spesometro trimestrale (scusate, semestrale il primo anno in ottica di semplificazione!) nonché l’invio di una liquidazione periodica IVA sempre con cadenza trimestrale (e coloro che sono mensili dovranno forse fare una nuova apposita dichiarazione trimestrale solo per l’invio)?

Per partorire un tale decreto ci sono voluti due anni di lavori congiunti tra i rappresentanti dell’Ordine dei dottori commercialisti e Agenzia delle Entrate, ma non credo proprio che i nostri colleghi che hanno lavorato sul tema in questi anni intendessero tali novità come una “semplificazione”.

Sembra quasi al solito, che l’Agenzia delle Entrate abbia voluto darci il contentino instaurando un tavolo di lavoro per prendere però poi le proprie decisioni in autonomia.
Un ennesimo schiaffo alla nostra categoria che tutti i giorni è sempre più impegnata in adempimenti e scadenze al limite dell’assurdo.
Cosa racconteremo ai clienti della semplificazione al cui tavolo delle trattative abbiamo partecipato anche noi?


Massimo Mecozzi
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Torino


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