Come si possono fissare delle scadenze per poi «suggerire» di anticiparle?
Gentilissimo Direttore,
vi scrivo di getto dopo avere letto il vostro articolo di stamane (il 6 dicembre, ndr) ed il comunicato dell’Agenzia delle Entrate sulla dichiarazione relativa al canone RAI (si veda “Per il canone RAI, meglio anticipare la dichiarazione di non detenzione” del 6 dicembre 2016).
Molto ingenuamente mi chiedo come sia possibile che vengano fissate scadenze, per poi “suggerire” di anticiparle; per di più al mese di dicembre, nel quale, qualora l’Agenzia delle Entrate l’avesse dimenticato, si concentrano diverse scadenze fiscali (IMU/TASI e acconto IVA, giusto per richiamare le principali), finendo per vessare ulteriormente i colleghi – quantomeno quelli che svolgono prevalentemente attività fiscale “ordinaria” – ed i contribuenti.
Il fatto che il nostro diretto ente di confronto, l’Agenzia delle Entrate appunto, non abbia un’idea della mole di lavoro che le ordinarie scadenze fiscali comportano, preoccupa ogni giorno di più: basti pensare alle recenti dichiarazioni della dottoressa Orlandi in tema delle prossime comunicazioni IVA trimestrali 2017.
Come si può pensare che non aggraveranno sensibilmente il carico di lavoro di colleghi ed aziende clienti? Non ricorda forse l’Agenzia delle Entrate che la liquidazione IVA per eccellenza è quella mensile, con possibilità di opzione per la trimestrale?
Si parla di semplificazione, ma mi pare siano solo vuote parole per il Governo (almeno quello rimasto “congelato” fino alla manovra) e l’Agenzia delle Entrate, viste le novità introdotte e le dichiarazioni rilasciate. Se c’è una visione più ampia, non sarebbe opportuno chiamare i vertici della nostra categoria a un confronto in modo che possa essere condivisa anche con chi di giorno in giorno si destreggia tra scadenze e adempimenti?
Diversamente la non coerenza e le dichiarazioni a sproposito non fanno altro che alimentare un clima di malcontento già all’orlo, anche grazie alle numerosissime scadenze ed adempimenti che ormai coprono tutto l’anno lavorativo tra proroghe ed incertezza (fino all’ultimo) e che lasciano sempre meno spazio per l’attività di consulenza e assistenza, su cui possiamo veramente fare la differenza per il cliente.
A volte ho l’impressione che dovrei fare avviso di parcella alla nostra Amministrazione finanziaria, quale vera (e unica forse) beneficiaria di alcuni adempimenti/comunicazioni. Non lo è certo il cliente.
Spero, anche per questo, che accorreremo numerosissimi alla manifestazione di categoria del 14 dicembre a Roma: non possiamo continuare a rimanere inascoltati o privi di un piano di confronto serio, costruttivo e costante con gli enti che regolamentano materie che incidono fortemente nel quotidiano di molti colleghi, soprattutto giovani, e per le quali possiamo garantire, proprio per questo, un contributo fattivo.
Deborah Righetti
Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Modena
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