Conferimento di ramo d’azienda e cessione quote senza abuso del diritto
La Corte di Cassazione nega che tale sequenza di atti possa essere riqualificata in cessione di azienda
Esaminando una complessa operazione societaria, la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 2054, depositata ieri, torna a pronunciarsi sulla corretta interpretazione dell’art. 20 del DPR 131/86 e sulla sua (pretesa) natura di norma antielusiva.
La questione che dà luogo al giudizio potrebbe essere così brevemente riassunta.
La società A conferisce, con due diversi atti, due rami d’azienda in due diverse nuove società (la società B e la società C), ottenendo, così, quote di partecipazione nelle due predette società. Dopo qualche tempo, la medesima società A (conferente) cede a due diverse società (la società D e E) le quote di partecipazione nelle società B e C, ricevute a seguito dei citati conferimenti.
L’Agenzia delle Entrate riqualifica tali atti in cessioni di rami d’azienda ...
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