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LETTERE

Chi dirige l’Agenzia guidi affinché sia riscosso il necessario per il Paese

Venerdì, 28 luglio 2017

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Gentile Redazione,
“nell’esercito il generale può molto, ma il maresciallo può tutto”.
Questo ricordo mentre oggi, 26 luglio 2017, leggo con piacere e insieme con timore Giampiero Guarnerio di Milano (si veda “Il Fisco deve essere imparziale, non portatore degli interessi erariali”), che si compiace delle illuminate parole di Ernesto Maria Ruffini, chiamato a sostituire all’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, che minacciava “gli evasori (cioè TUTTI i contribuenti?) conosceranno il lato oscuro del Fisco” e insieme programmava di ottenere “sentenze pilota” dalla Cassazione.

C’era chi, allora, rimpiangeva Befera perché riconosceva che sì, bisogna ammetterlo, esiste l’evasione da sopravvivenza e insegnava: in questi casi, il Fisco deve essere clemente.
Così anche Seneca istruiva Nerone, l’imperatore, che poi gli impose il suicidio.
Pare un’anticipata eco delle lettere di compliance.

No, vogliamo credere che l’Agenzia guidata da Ruffini non agirà come lo sceriffo di Nottingham, che gli uffici periferici non invocheranno e non inventeranno “sentenze pilota”.
Perché crediamo nell’indipendenza della magistratura, in massime nella Cassazione a Sezioni Unite quando dirime contrasti giurisprudenziali per possibili divergenze interpretative sulla stessa materia.

In tema di valorizzazione delle aree edificabili, ricordiamo ad esempio la sentenza n. 25506 del 2006 che ammoniva:
- “La P.A. anche quando è parte in causa, ha sempre l’obbligo di essere e apparire imparziale”;
- “L’intervento del legislatore ... può apparire inutilmente e dichiaratamente di parte”;
- “Gli interventi del legislatore sono sempre pro fisco in quanto dettati da ragioni di cassa”;
- “L’amministrazione finanziaria ha avuto il privilegio di rivestire il doppio ruolo di parte in causa e di legislatore”;
- “La equiparazione legislativa di tutte le aree che possono considerarsi «non inedificabili», non significa che queste abbiano tutte lo stesso valore”.

No, Ruffini non vesta i panni di Robin Hood, che, comunque, fu il principe dei ladri.
Guidi e governi i “marescialli” della periferia e, se ne avrà le forze, ispiri chi forma le leggi ad agire come un onesto amministratore condominiale: perché sia riscosso il necessario (nulla di meno, nulla di più) alla buona conduzione della casa comune, la nostra Italia.


Paolo Angelo Napoli
Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Brescia

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