Trasferimento della sede nell’Unione europea in continuità giuridica
La Corte di Giustizia «cassa» le legislazioni che impongono la liquidazione della società e la successiva ricostituzione nello Stato estero
La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha ribadito, con la sentenza depositata ieri, 25 ottobre 2017, relativa alla causa C-106/16 (Polbud), che sono in contrasto con la libertà di stabilimento le legislazioni degli Stati membri che subordinano il trasferimento della sede all’estero al preventivo scioglimento della società nello Stato di origine e alla successiva ricostituzione della stessa nello Stato di destinazione.
La sentenza si pone in continuità con le (non numerose) pronunce che hanno analizzato la materia, ed in particolare con le sentenze n. C-210/06 del 16 dicembre 2008 (Cartesio) e n. C-378/10 (Vale) del 12 luglio 2012 sullo stesso fronte societario, e con le sentenze n. C-371/10 del 29 novembre 2011 (National Grid Indus), n. C-261/11 del 18 luglio 2013 (Commissione/Regno ...
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