La Cassa Ragionieri istituisce un comitato per le pari opportunità
Per discutere e promuovere politiche di uguaglianza tra i generi, la Cassa Ragionieri ha istituito un comitato per le pari opportunità. È stato annunciato dalla CNPR nel corso del forum sulla parità di genere organizzato dall’Istituto previdenziale.
“In tutto il mondo – ha affermato il Presidente della Cassa Ragionieri, Luigi Pagliuca – nonostante lo sviluppo della società, c’è ancora un divario considerevole di ruoli e di retribuzioni tra uomini e donne, questo anche nelle libere professioni. Si tratta di qualcosa che non può essere più sopportato, quindi è fondamentale incrementare la cultura della parità di genere a cominciare dalle scuole”.
I dati del rapporto sul “Global Gender Gap” evidenziano che, a livello mondiale, “rimane molto ampia la distanza, a sfavore delle donne, per quanto riguarda la partecipazione economica e l’empowerment nel settore della politica”, ha spiegato la consigliera della Cassa Ragionieri Giuliana Coccia. In particolare, il divario è del 42% per la partecipazione economica ed addirittura del 77% per la politica.
Il Global Gender Gap, introdotto dal World Economic Forum nel 2006, fissa per ogni nazione uno standard del divario basandosi su criteri economici, politici di educazione e salute. Ai primi posti nel mondo, ci sono i Paesi nordici (Islanda, Norvegia, Finlandia, Svezia). L’Italia, nella classifica aggiornata al 2016, è al 50esimo posto. Nell’ultimo anno oggetto di ricerca nel report, al nostro Paese è stato assegnato un punteggio di 0,719 (su un totale di 1, massimo previsto); dal 2006 ad oggi l’Italia è “cresciuta” in positivo, passando da un punteggio di 0,645 a, per l’appunto, 0,719.
In questo contesto, si inserisce il comitato istituito dalla CNPR. Servono infatti dei mirati “interventi culturali”, come ha spiegato il consigliere Maria Vittoria Tonelli. “L’imposizione delle cosiddette «quote rosa» – ha spiegato Miriam Dieghi, consigliere di amministrazione della CADIPROF – e l’istituzione delle commissioni per le pari opportunità, se da un lato rappresentano innegabilmente un necessario strumento a tutela dei diritti delle donne, dall’altro sono l’evidente dimostrazione dell’esistenza della discriminazione di genere”.
“Parità di genere – è il pensiero di Marcella Caradonna, presidente dell’ODCEC di Milano – significa dare la possibilità alle donne, attraverso una serie di strumenti, di non negare se stesse ma anzi di sviluppare al meglio le proprie potenzialità: in questo modo si contribuisce ad una crescita equilibrata del tessuto sociale”.
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