Difficile applicare il principio Ue per le note di variazione IVA nel concordato
Critica l’applicabilità del recente orientamento comunitario in termini di momento di maturazione del diritto alla rettifica
Secondo la Corte di Giustizia 23 novembre 2017, causa C-246/16, l’art. 11, parte C, paragrafo 1, comma 2 della Direttiva 77/388/2000 va interpretato nel senso che uno Stato membro – l’Italia, con l’art. 26, comma 2 del DPR 633/72 – “non può subordinare la riduzione della base imponibile dell’IVA all’infruttuosità della procedura concorsuale, qualora quest’ultima possa durare più di dieci anni”. Tale principio, formulato con specifico riferimento al fallimento, è difficilmente invocabile, sotto il profilo temporale, al concordato preventivo, la cui esecuzione ha, solitamente, tempi più ristretti.
Sul punto, si rammenta che il piano concordatario deve indicare, tra l’altro, “la descrizione analitica delle modalità e dei tempi di adempimento ...
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