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FISCO

Dichiarazione infedele da ravvedere in funzione del termine di presentazione

Non bisogna più sanare anche gli omessi versamenti degli acconti

/ Alfio CISSELLO

Venerdì, 16 febbraio 2018

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Sovente accade che il contribuente debba ravvedere violazioni dichiarative che abbiano inciso sulla determinazione dell’imposta dovuta, o sul credito che emerge dalla dichiarazione: si pensi, per fare gli esempi più banali, alla mancata dichiarazione di ricavi.

In tal caso, la violazione è la dichiarazione infedele, disciplinata dagli artt. 1 e 5 del DLgs. 471/97, che prevede, come misura base, una sanzione dal 90% al 180% delle imposte. Ove, tuttavia, dalla violazione sia emerso un minor credito non utilizzato in compensazione, né esterna né interna, la violazione è da dichiarazione inesatta, da 250 euro a 2.000 euro (circ. Agenzia delle Entrate 7 aprile 2017 n. 8, § 15.1).
Il ravvedimento, nel caso della dichiarazione infedele, richiede alcune accortezze, tutte analizzate nella circolare ...

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