Le imposte anticipate si iscrivono se il futuro recupero è ragionevolmente certo
Secondo la FNC, i piani previsionali non sono attendibili se coprono un orizzonte temporale superiore a cinque esercizi
Con un documento pubblicato ieri, la Fondazione nazionale dei commercialisti analizza la disciplina contabile delle attività per imposte anticipate (anche dette imposte differite attive o DTA), soffermandosi sulle modalità operative di rilevazione e riassorbimento, nonché di eliminazione, nei casi in cui non vi sia la ragionevole certezza della loro recuperabilità negli esercizi futuri.
La rilevazione della fiscalità differita (termine con cui vengono indicate sia le imposte differite che le imposte anticipate) deriva dall’esigenza di rispettare il principio di competenza economica ex art. 2423-bis c.c.
Le imposte correnti (o dovute) sono calcolate sul reddito imponibile, determinato secondo quanto previsto dalla legislazione fiscale, e generalmente non coincidono con le imposte di competenza
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